Riporto il puntuale resoconto del nostro beneamato Presidente sull'epica scalata dello Stelvio che purtroppo solo alcuni di noi hanno potuto effettuare. Quando si affrontano certe salite non è importante arrivare primi o ultimi, l'importante è arrivare, così da annoverare tra le imprese compiute una nuova vetta scalata. Che sia da esempio per i neofiti del gruppo la figura dell'Ing Maso. Con l'allenamento, la costanza e la passione in un anno si è trasformato in un ciclista vero. Chissà, magari l'anno prossimo assisteremo a qualche altra sorpresa. I neofiti sono in continuo aumento ed evoluzione. Complimenti comunque a chi a partecipato anche a questa impresa.
20/08/2012
Tutti i ciclisti che alloggiano a Prato dello Stelvio si svegliano presto, ogni giro in bici che si rispetti parte di buon ora alla mattina, e così alle 7.30 suona la sveglia per me, Topo, Testina, Maso e anche per le nostre due accompagnatrici la Stella e la Valentina.
Colazione abbondante, pane, marmellata, prosciutto, crostata, cereali e un buon caffè, sullo Stelvio non ci si può permettere una crisi di fame.
Alle 9.00 puntuali siamo già in sella alle nostre bici, la giornata è spettacolare, non ci sono nuvole, la temperatura è buona.
La salita l'avevamo già vista il giorno prima in macchina, sappiamo già che non ci sono tratti in piano per respirare, solo i tornanti se presi larghi ti lasciano rifiatare un po'.
Una salita così lunga, 25 km e 1800 m di dislivello, va affrontata col proprio passo senza andare fuori giri se no alla fine si rischia di dover mettere un piede per terra che per ogni scalatore è un grande disonore!
Testina parte subito forte, molto forte, dopo un km io e Topo non scorgiamo più la sua sagoma, anche Maso non scherza e ci stacca subito.
Io e Topo abbiamo lo stesso passo, si fa da subito un patto di non belligeranza, tanto nessuno dei due sarebbe stato in grado di staccare l'altro. La salita la prendiamo quindi con andatura costante senza strafare e riuscendo a chiacchierare fino in cima, viste le condizioni non al top l'abbiamo affrontata in modo da poter godere dello splendido panorama, ce la siamo goduta e ci siamo tirati su il morale a vicenda come due buoni amici sempre fanno. Il ritmo è comunque per noi sostenuto, non scendiamo mai sotto i 160 battiti, anzi per lunghi tratti siamo sulla soglia intorno ai 170 (alla fine al max 175), quindi anche se le velocità non sono elevate diamo sempre tutto quello che riusciamo senza risparmiarci.
La Stella ci ha seguito in macchina facendo un sacco di foto e comunicando i distacchi ai quattro partecipanti, una radio corsa precisa che dopo 5 km dava già 8/10 minuti il vantaggio di Testina e 4/5 minuti il vantaggio di Maso sempre rispetto alla coda del gruppo.
Gli ultimi chilometri sono sempre i più duri, la strada è bella, il sole inizia a scaldare anche a quote così elevate, si fa fatica a mangiare qualcosa, ma ci si fa coraggio e col fiatone mandiamo giù una barretta e una marmellata (la prossima volta porteremo via i gel!). La strada sale sempre le pendenze non sono mai elevate ma sempre intorno al 8-9% e dopo 25 km di salita le gambe iniziano a far male.
Alla fine portiamo a termine l'impresa, l'emozione è grande, siamo riusciti a scalare uno dei miti del ciclismo mondiale, mi dispiace solo per chi non è potuto venire.
In cima non possono mancare le foto di rito sul podio e una buona birra, si vede qualche sciatore che nonostante il caldo sfida il ghiacciaio e tanti turisti in moto e macchina.
L'aria che si respira in quota parla comunque di ciclismo, di fatica, delle imprese dei campioni e soprattutto delle conquiste dei ciclisti normali che come noi per un giorno sentono di aver compiuto un'impresa.
I tempi sono i seguenti:
1^ Testina in 1 h 45 m;
2^ Maso in 2 h 07 m;
3^ A pari merito Topo e Fede in 2 h 22 m.
Complimenti a tutti, Testina ha fatto tempi per i più impossibili, Maso si conferma un grande scalatore, io e Topo arranchiamo ma è difficile che molliamo.
Un grazie anche alla Stella per esserci stata dietro e per le foto che in un giro del genere ci faranno ricordare per tutta la vita dell'impresa e alla Valentina, new entry del gruppo che mentre noi faticavamo si è rilassata (....a parte che per la puntura d'ape!) con un bel massaggio.
Spero che tutti siano stati contenti e chissà che l'anno prossimo non tocchi al Gavia e al Mortirolo.
Il presidente.
Eccoli i nostri 4 scalatori. (foto by Stella) |
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