"Salita da fare preferibilmente in Autunno" e noi - rispettosi dei dettami del Mito Gianpaolo Vicario, commentatore del sito Salite.ch.it - il 22 settembre si decide di far il Prà de Biser. In realtà, essendo i tempi della Vita non collimanti con quelli del sano ciclismo e dunque uno in bici ci va nei ritagli di tempo, dall'8 settembre del Grappa in sella ci si torna solo oggi. E poi per quale Salita...una Salita, con un Mistero che l'accompagna. Una Salita tra le più difficili d'Italia, paragonabile ai più famosi Zoncolan da Sutrio, Salto della Capra, forse Crostis da Comeglians o addirittura il Bocca di Forca. Ma nonostante la vicinanza con Pordenone e altri grossi centri limitrofi, nessuno ci va, e perchè? perchè dice sia stata asfaltata (parola grossa) da poco...perchè dice sia cieca e ai ciclisti da strada le salite cieche non piacciono...sarà perchè è troppo difficile. Insomma, tutti vanno sul Piancavallo, Cansiglio, o si spostano per più celebrate Salite quali Stelvio, Tonale o le Dolomitiche, ma una Salita del genere dietro casa viene snobbata, o meglio scotomizzata. Ma i Liquigas Boys son curiosi e alla fine decidono di farla, senza allenamento specifico così ci si diverte di più. Parte da casa sua il Gelli, che abita in periferia, e va a prendere in Centro il Maso, con 5 km fondamentali per far un pò di riscaldamento serio da soli. Il Maso scende e subito lamenta esiti di una dissenteria preceduta da scurregge, che riassume con la citazione filmografica "al mio segnale, scatenate l'inferno!": l'argomento è interessante, specie per chi ci campa con la Medicina, ma il Maso ha il torto di raccontare i suoi malesseri a 32-33 km/h in città, ma non stava male? Cmq i due vanno assieme per la Pontebbana, dritta e con venticello che a quell'ora è amico, arrivando ai piedi dei Monti a ben oltre 29 di media, il tutto con Maso che continua a lamentare mali oscuri a partenza gastroenterologica. Ad un certo punto dell'avvicinamento, Maso involontariamente mette i 40 km/h e crea un solco, dopo 2 minuti si gira, vede la distanza col Gelli paonazzo, rallenta, chiede scusa e dice "scusa ma stavo pensando ai cazzi miei sul lavoro!" prego prego, faccia pure, certo uno che si distrae e tira i 40 è tanta roba. Si inizia finalmente a salire, in principio si fa la salita di Mezzomonte, solitamente un test di 5,5 km con i primi 4,2 al 9% medio, ma stavolta lo si fa perchè la Salita del Prà de Biser inizia proprio poco prima dell'arrivo del Mezzomonte. I due si ripromettono di farla piano, ma alla fine l'agone li porta su in 27' e 27'20" (indovinate chi dei due ha il primo tempo) che è solo un minutino in più del Record personale. Breve cambio di borraccia e via sulla Inedita Salita del Prà de Biser: e stiamo parlando di 9 km con pendenza media del 10,33%, ma ciò non rende assolutamente l'idea. L'inizio è brutale, subito rampe al 12-13% in un fondo pessimo, tra calcestruzzo, aghi di pino, bestie attraversanti, sassolini, buse, canalette dell'acqua e soprattutto le tremende caate di mucca, delle torte di compleanno che spesso costringono a gimkane. La velocità è dunque bassa, 6-8 km/h, anche per scelta di farla "come cicloturismo". Dopo il primo tratto però la Salita si fa più pedalabile sia per pendenze che per asfalto, si alternano però qualche breve strappo ma si supera senza difficoltà, impagabili i panorami e tutto il contorno, traffico assente, un solo ciclista in Mountain Bike in tutto il tragitto di andata e ritorno, e poi il nulla attorno, nuvolacce nere, freddo intenso (13 gradi in cima!), comunque piano piano si sale. Ma il tremendo è all'ultimo km, si era letto qualcosa del genere, ma è stato peggio di quanto umanamente immaginabile. Dopo un tratto non semplice c'è un primo strappo al 15% medio con una punta al 18% e va bene, 200 m e che vuoi che sia, vada...ma il peggio doveva ancora venire: una simpatica scritta in terra sul cemento, tipo “Val del Figario” o roba del genere, è l'inizio della Tragedia: un tratto in calcestruzzo di non meno di 150 m, pendenze assurde, il baracchino segna anche un 23-24% che ci sta tutto, la voglia di mettere il piede a terra è tantissima, meno male che c'è il 39x28 almeno a farmi star in piedi, non finisce mai, mai, mai, mai...alla fine di quel tratto viene da piangere, mal di schiena, giramenti di testa. C'è però qualche altro piccolo strappetto fino ad arrivare all'arrivo, a quota 1375 m, in un paesaggio spettrale: non c'è voglia di festeggiare, all'inizio, ma solo di respirare. Il tempo, 1h09' a 7,8 Km/h, è la cosa meno interessante, lì i cronometri vanno buttati via, bisogna solo restare in piedi. Soddisfatti, alla fine i due tornano giù, a 20 km/h massimo perchè immaginate che discesa sarà, il freddo è tremendo, ed è anche bello rivedere i tratti duri, facendo foto che sennò la gente non ci crede. Il caffè viene preso da Toni, sulla discesa per Mezzomonte: la scena è la seguente, i due Liquigas arrivano, il cameriere croato (già noto alle cronache) chiede "volete qualcosa?", e i due "un caffè", e lui "noooo!", "come no, si vuole un caffè", "allora ve lo faccio con la moka vabbene?" "ok" "ma siete sicuri che non volete una birra un'aranciata?" "no, un caffè!", alla fine viene portato, cattivissimo ma viene portato. Finita qui e tutti a casa? no, tanto per cambiare Maso fora nel piazzalino del ristorante, da ridere, non si è forato sul Prà de Biser, si fora nel piazzalino...si cambia la ruota e si riparte? no, la bomboletta (regalata da1padovano) non funziona: "passerà qualcuno, questa è zona di ciclisti"...macchè...allora decidono di scendere con la ruota sgonfia. Per puro caso si trova un ciclista, viene fermato nel tratto al 13%, gli viene estorta la pompetta "te vai su, te la lasciamo qua in questa cappelletta votiva" (chissà se ce l'ha ritrovata?). E via...finita qui? macchè, poco prima dell'arrivo, in centro a Pordenone, una macchina della Polizia affianca Maso e, con accento di Ficarazzi (PA), lo invita ad accostare "perchè indralgiate il ctraffico con le vostre bbici (ps lui invece no, in quel momento?)..gi son le biste ciclabboli...voi dovete andar di là sennò siete in gontravvenzione...non mi interessa se avete duda e queste bbici" e il Maso "ma scusi, ma se sto in parte sulla dx che cambia?" "non me rrisltua che si possa...se non andate sulla bista giglabboli subbito ve faccio gontravvenzione" e dunque siamo stati costretti ad andare SUL MARCIAPIEDE (sentendosele poi dire dai pedoni, che avevano ragione, ma te vagli a spiegare che avevamo trovato un poliziotto la cui moglie evidentemente è stata trombata da un ciclista). Per lo meno adesso, è davvero finita...mi scuso con chi odia la prolissità, ma mica è colpa mia?!?!
Bravi ragazzi, bel giro....e poi voi siete quelli che non corrono mai vero???
RispondiEliminaFede
Bellissimo articolo. Ho fatto il Pra de Biser in Mtb con un mio compaesano (abito vicino ad aviano, pn) e siamo rimasti di sale man mano che si saliva.
RispondiEliminaLa salita ci e' parsa interminabile e soprattutto piuttosto dura, in particolare quei 200m al 24% fatti a tutta al limite del ribaltamento! Unica pecca il meteo: salita con umidità a livelli stellari.... arrivati in cima si apre la mappa per vedere quale fosse la strada per raggiungere il piancavallo e in quel momento parte un temporale devastante... discesa con 12 °C e ruote che affondano nella strada ridotta ad un torrente. discesa fino a mezzomonte e ritorno a san martino di c. (1h15m) sotto il diluvio universale... mai avuto tanto freddo alla fine di giugno!
Complimenti ancora per l'articolo completo e molto simpatico!
mi chiamo giordano. purtroppo abio in lombardia. ho sposato una friulana di pordenone.
RispondiEliminaogni volta che posso , non vedo l'ora di venire in friuli per fare questa salita. ci metto una vita, faccio una fatica del diavolo, la rampa finale mi toglie 1 anno di vita....ma nonostante tutto questo è il posto più bello per andare in bici; specialmente ora che la salita non è più cieca e si può raggiungere piancavallo
....il poliziotto che guidava ero io ...;)1
RispondiElimina....il poliziotto che guidava ero io ...;)1
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